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Lezione 16: Poliritmia e polimetria

Ciao amici,
con questa lezione facciamo un salto alle origini per capire da dove viene il jazz.

Un chiave di lettura per comprendere a fondo il jazz è capire le connessioni con l'Africa e le innovazioni africane in terra americana (tranquilli non vi parlerò dei campi di cotone 😅).

Una delle differenze più importanti fra la musica afro-americana e quella europea è data dal ritmo.


Un mio amico parroco missionario in Africa, nonchè chitarrista, mi ha detto che quando era li ha smesso di suonare la chitarra perchè non riusciva a seguire le loro evoluzioni ritmiche 😃.

Perchè secondo voi?...Perchè siamo europei!


 A noi alle scuole medie ci hanno insegnato che, assegnato un tempo, ogni movimento ha un suo peso in termini di accento.

Es.
In un 4/4 gli accenti sono:

forte-debole-mezzoforte-debole


 

E tutti li a solfeggiare ( "un! due! tre! quattro!") e a scacciare le mosche con la mano😜:


Risultati immagini per solfeggio mano
© Copyright - Solfeggio Musicale





Mentre in Europa si accentua necessariamente il primo, nella musica africana si fa un po come cavolo ci pare, che detta in paroloni significa  democratizzazionedei valori del tempo 😎



Tutti i battiti sono uguali, di conseguenza ogni movimento può essere accentato rispetto agli altri, senza un vincolo preciso. 

E’ curioso vedere come uno stesso di accordo in 4/4 :


  • Con gli accenti forte-debole-mezzoforte-debole: Sembra una  marcia 
  • Se si accentuano tutti i movimenti: Sembra un blues







Poiché i battiti sono uguali, gli africani non parlano di 4/4, ma semplicemente battono il beat .


In particolare la democratizzazione dei valori, ossia la libertà di accentare quello che ci pare, ha fatto nascere il ritmo....che altro non è che la perdita di costanza in un battito regolare:


  • Con un 4/4 tradizionale: Cammino
  • Accentuando il II e il IV movimento: Ballo! 




 

Che vuoi dire Stefano? Che noi europei non abbiamo mai ballato in passato?!?!?😕

No assolutamente!...però ci siamo divertiti  di meno😏


Gli europei usano sempre tempi o binari o ternari:

Il binario è tipico della marcia, infatti esso ci porta avanti rettilineamente.




Perciò i balli che si sviluppano in "orizzontale" e saltellando, come giga e gavotta, sono in binario:





Il ternario invece è un tempo che si ripiega su se stesso perché c’è un’irregolarità e infatti i balli in cui si gira sono ternari.



Ma volete mettere un bel Samba!?!?


In una processione carnevalesca i brasiliani camminano ruotando il bacino e le spalle...ma se il binario mi fa camminare e il ternario ruotare...che tempo ha un Samba?

Il segreto è che si possono unire i due metri. 

I brasiliani, tanto per fare un esempio, sovrappongono un tempo ternario su un binario (poliritmia)....beccatevi questo video:




Un esempio moderno di poliritmia è  in "Epistrophy" di Thelonious Monk, dove il piano e il basso eseguono un tempo in 3 su una melodia in 4/4:





Nel ragtime che è una fusione di cultura africana e occidentale, perché risente di tutte le influenze immigratorie presenti a New Orleans, si ha un tempo binario di base ( mano dx del pianista) più dei colpi che derivano da un pensiero ternario (mano sx), che contrastano l’andamento binario:





Un'altra conseguenza della "democratizzazione" dei valori del tempo è la polimetria, ossia l'uso di metri diversi durante una melodia (ad esempio in 4/4) in modo da spostare gli accenti creando tensione:

Esempio: una battuta di 3/4 + una di 3/4 + una di 2/4 suonate su un 4/4. 

La somma di 3/4+3/4+2/4 (3+3+2 in gergo) fa 8/4 ossia 4/4+4/4....quindi alla fine ci sto dentro due battute da 4 ma in realtà gli accenti sono completamente diversi.


Esempio: Ascoltate la parte finale del chorus di "Ba-lue's Bolivar  Ba-lue-es-are" di Thelonious Monk dal secondo 19 al 27 dove gli ultimi 16 battiti del chorus sono suddivisi secondo una scansione 3+3+2 e 3+3+2 invece che 4+4+4+4:




Per questo e per altri motivi possiamo dire che nella musica afro-americana si ha la negazione dell’univocità 😱

Se pensiamo infatti anche a cosa abbiamo visto nelle lezioni precedenti e lo uniamo a quanto detto oggi:
- ogni nota non è suonata direttamente, ma si arriva ad essa o dal basso o dall’alto (passing tones)
- si utilizzano diversi tempi sovrapposti;
- si usano parafrasi ( più modi per dire una cosa)
- gli accordi sono sostituibili
- persino i giri di accordi non identificano univocamente un pezzo!

da qui si spiega l’improvvisazione...che è l'apoteosi della negazione dell' univocità in musica.

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