Lezione 17: Be-Bop, proviamo a capirci qualcosa!
Ricordo perfettamente il momento in cui ho deciso di studiare il jazz 😍
E' stato quando ho ascoltato questo:
E' Blues For Alice di Charlie Parker.
Avrò avuto 20 anni circa e all'epoca ascoltavo solo Rock, progressive rock per l'esattezza.
A distanza di tempo mi chiedo:
La risposta "di pancia" è che prima di allora per me il jazz era questo:
Non mi fraintendete, adesso mi piace e come anche questo....ma perchè sto invecchiando 😩...ma all'epoca, un pezzo del genere non avrebbe mai "graffiato" l'animo di un ventenne appassionato di rock.
Cosa ha Blues for Alice di così diverso dal pezzo di Glen Miller?......la risposta è: tutto!!! 😀
....sento già qualcuno dire: "che esagerato!....è un pezzo bebop...è una evoluzione dello swing!"
Bene! Sicuramente Darwin sarà contento 😀
Quindi analizziamo il fenomeno dal punto di vista della teoria della evoluzione di Darwin e cerchiamo il fattore scatenante che ha portato al Bebop.
Il fattore scatenante è:
Il bebop è una incazzatura su tutto....altro che rock:
Ma non vi ho detto la cosa più importante:
La risposta a questa domanda vi darà una info che vi farà suonare immediatamente un po più bebop. La risposta è nei cerchietti dell'immagine sotto:
Il nome bebop deriva infatti dal finale tipico delle frasi che vi ho cerchiato, che appunto suona come un "be-bop"...quindi la melodia di Donna Lee la potete pensare come un:
Facciamo uno step ulteriore e vediamo quali sono gli altri elementi caratterizzanti una frase be-bop che ci interessano. Molti li abbiamo già visti nella lezione 6 e lezione 9:
Ovviamente non vi sto a raccontare cosa vuol dire il punto 1 e cosa sono le approach notes e passing tone di cui ne abbiamo parlato nelle lezioni precedenti, così come abbiamo parlato della scala be-bop nella lezione 9. Invece approfondiamo un momento cosa sono le tensioni.
Le tensioni sono note che si aggiungono a un accordo, in sostituzione o in aggiunta alle note della triade fondamentale (tonica, modale, dominante), modificandone la sonorità....detta diversamente sono gli ingredienti della pizza di cui abbiamo parlato nella lezione 10
Come potete immaginare, più note si aggiungono alla triade fondamentale, più ci si allontana dalla sonorità originale dell’accordo.
Vediamo le tensioni maggiormente utilizzate:
Accordo di maj7:
Accordo di min7:
Accordo di 7:
Sull'accordo di 7 si possono usare tante tenzioni poichè essendo composto da una triade maggiore e da un tritono tra la terza e la settima, è un accordo molto forte e può reggere diverse tensioni, anche alterate, senza esserne destabilizzato.
Tutto questo per dire che gli arpeggi non devono necessariamente cominciare sul 1° finire sulla 7°, ma possono cominciare su un'altra nota (es. la 3°) e continuare su una delle tensioni elencate sopra.
Ora vediamo in pratica quando abbiamo detto fin'ora su "Donna Lee" del buon Charlie Parker (anche se quel megalomane di Miles Davis se ne è successivamente attribuita la paternità):
💣Un cosa che vi ho evidenziato nella figura sopra è anche l'uso di un intervallo di tritono prima di arpeggiare: anche questa è una cosa molto comune, per cui vi invito ad esercitarvi a cominciare un arpeggio con un intervallo di trinono come fa il buon Charlie in Donna Lee!
Un'altra cosa da evidenziare e come nella battuta 6 e 15 si ha una superimposizione di arpeggi di altri accordi, altra cosa comune di cui parleremo in seguito.
Per non appesantire la figura non vi ho evidenziato i vari cromatismi e passing tones usati....ma alla fine come potete vedere gli ingredienti ci sono tutti...e soprattutto sono tutti quelli che abbiamo imparato nelle lezioni precendenti....eravamo troppo avanti 😎
Cosa abbiamo imparato allora rispetto alle lezioni lezione 6 e lezione 9 e lezione 10 ?
Tutte le cose di cui vi ho parlato in questa lezione sono solo alcuni dei cliché del be-bop, ma ce ne sono tanti altri (esempio l'uso della scala diminuita...etc)....ma questa è solo una infarinatura che ci permette di usare quello che avevamo già imparato con una visione un po più "irregolare" e "spigolosa"...cioè...be-bop.
Spero vi sia piaciuta....nella prossima lezione parleremo più approfonditamente del mio "primo amore"..."Blues for Alice".
E' stato quando ho ascoltato questo:
E' Blues For Alice di Charlie Parker.
Avrò avuto 20 anni circa e all'epoca ascoltavo solo Rock, progressive rock per l'esattezza.
A distanza di tempo mi chiedo:
Come mai quel pezzo ha colpito l'animo di un rocker tanto da convertirlo al jazz? 😕
La risposta "di pancia" è che prima di allora per me il jazz era questo:
Non mi fraintendete, adesso mi piace e come anche questo....ma perchè sto invecchiando 😩...ma all'epoca, un pezzo del genere non avrebbe mai "graffiato" l'animo di un ventenne appassionato di rock.
Analizziamo ora la mia pancia 😱...o meglio la mia risposta di pancia
Cosa ha Blues for Alice di così diverso dal pezzo di Glen Miller?......la risposta è: tutto!!! 😀
....sento già qualcuno dire: "che esagerato!....è un pezzo bebop...è una evoluzione dello swing!"
Bene! Sicuramente Darwin sarà contento 😀
Quindi analizziamo il fenomeno dal punto di vista della teoria della evoluzione di Darwin e cerchiamo il fattore scatenante che ha portato al Bebop.
Il fattore scatenante è:
"Ai musicisti bebop lo swing gli stava sul 🙊"
Il bebop è una incazzatura su tutto....altro che rock:
- Protesta Razziale: quando i bianchi (vedi Benny Goodman) hanno imparato a suonare bene lo swing, i neri hanno inventato un'altro genere, il bebop, molto più difficile per quei bianchi strimpellatori di jazz 😁
- Non c'è niente da divertirsi!: lo swing è fatto per ballare e divertirsi, il bebop è arte da ascoltare...impossibile persino da cantare
- Se non sei bravo non tieni neanche il ritmo col piede: nello swing la cassa della batteria era sul beat, nel bebop sul beat ci mettono il ride (piatto) e gli accenti della batteria sono imprevedibili
- Se non sei bravo vai a casa e studia: Fu quello che fu detto a Charlie Parker, quando andò alle jam al Minton’s Playhouse (NYC). Nello swing si faceva largo uso di semplici arpeggi di 7°, mentre nel bebop si arpeggia sfruttando tutte le tensioni disponibili (9°, 11°...) e si usano scale di 8 note e cromatismi. Le frasi cominciano in levare (off-beat) e sono per lo più in ottavi con accenti spesso sul levare per dare un effetto sincopato.
- Ti cambio tutti gli accordi!: sostituisco e altero tutto! 😜...si prendeva una progressione armonica famosa e si sostituivano e alteravano gli accordi il più possibile. I pianisti eseguivano per la prima volta i voicing tipo i Bud Powell voicings...ossia accordi di due/tre note costituiti da fondamentale e 3rd, 6th, 7th
Ma non vi ho detto la cosa più importante:
Quale è l'origine del nome bebop?
La risposta a questa domanda vi darà una info che vi farà suonare immediatamente un po più bebop. La risposta è nei cerchietti dell'immagine sotto:
Il nome bebop deriva infatti dal finale tipico delle frasi che vi ho cerchiato, che appunto suona come un "be-bop"...quindi la melodia di Donna Lee la potete pensare come un:
"para-para-para....para-be-bop....para-para-para....para- be-bop.... etc" 😅
Ascoltate e ditemi se non è vero:
Ascoltate e ditemi se non è vero:
💣Quindi per suonare delle frasi bebop intanto esercitatevi ad usare i vostri lick preferiti finendoli con il "be-bop"...lo so non è il massimo....ma uno step alla volta 😄
Facciamo uno step ulteriore e vediamo quali sono gli altri elementi caratterizzanti una frase be-bop che ci interessano. Molti li abbiamo già visti nella lezione 6 e lezione 9:
- Comincia una frase sul levare (off-beat) o sul secondo movimento
- Quando sali usa un arpeggio partendo tendenzialmente dalla terza, anzi da un semitono sotto la terza (approach notes), fino ad una tensione (esempio la 9°).
- Puoi usare anche delle passing tones tra le note dell'arpeggio
- Quando scendi usa una scala diatonica con delle passing notes in maniera tale che le note dell'arpeggio cadano sui movimenti forti (es. scala be-bop)
- Usa le crome
- Inserisci degli accenti "a piacere" 😱 per dare un ritmo "proprio" alla frase evitando i banali accenti sul battere (lasciamoli agli altri strumenti)
- Finiamo le frasi con il "be-bop".
Ma che biiip 🙊 vuoi dire?!?!? 😓
Ovviamente non vi sto a raccontare cosa vuol dire il punto 1 e cosa sono le approach notes e passing tone di cui ne abbiamo parlato nelle lezioni precedenti, così come abbiamo parlato della scala be-bop nella lezione 9. Invece approfondiamo un momento cosa sono le tensioni.
Le tensioni sono note che si aggiungono a un accordo, in sostituzione o in aggiunta alle note della triade fondamentale (tonica, modale, dominante), modificandone la sonorità....detta diversamente sono gli ingredienti della pizza di cui abbiamo parlato nella lezione 10
Come potete immaginare, più note si aggiungono alla triade fondamentale, più ci si allontana dalla sonorità originale dell’accordo.
Vediamo le tensioni maggiormente utilizzate:
Accordo di maj7:
- la 9
- la 11# (per evitare la dissonanza con la 3)
- la 13
Accordo di min7:
- la 9
- la 11
Accordo di 7:
- la 9b
- la 9
- la 9#
- la 11# (per evitare la dissonanza con la 3)
- la 5b
- la 5#
- la 13b
- la 13
Sull'accordo di 7 si possono usare tante tenzioni poichè essendo composto da una triade maggiore e da un tritono tra la terza e la settima, è un accordo molto forte e può reggere diverse tensioni, anche alterate, senza esserne destabilizzato.
Tutto questo per dire che gli arpeggi non devono necessariamente cominciare sul 1° finire sulla 7°, ma possono cominciare su un'altra nota (es. la 3°) e continuare su una delle tensioni elencate sopra.
Ora vediamo in pratica quando abbiamo detto fin'ora su "Donna Lee" del buon Charlie Parker (anche se quel megalomane di Miles Davis se ne è successivamente attribuita la paternità):
💣Un cosa che vi ho evidenziato nella figura sopra è anche l'uso di un intervallo di tritono prima di arpeggiare: anche questa è una cosa molto comune, per cui vi invito ad esercitarvi a cominciare un arpeggio con un intervallo di trinono come fa il buon Charlie in Donna Lee!
Un'altra cosa da evidenziare e come nella battuta 6 e 15 si ha una superimposizione di arpeggi di altri accordi, altra cosa comune di cui parleremo in seguito.
Per non appesantire la figura non vi ho evidenziato i vari cromatismi e passing tones usati....ma alla fine come potete vedere gli ingredienti ci sono tutti...e soprattutto sono tutti quelli che abbiamo imparato nelle lezioni precendenti....eravamo troppo avanti 😎
Cosa abbiamo imparato allora rispetto alle lezioni lezione 6 e lezione 9 e lezione 10 ?
- Bisogna accentare le note in maniera "creativa" per dare un ritmo alla frase
- Gli arpeggi non finiscono alla 7, ma continuano sulle tensioni...e soprattutto non cominciamoli con la tonica!😩
- salgo con arpeggio e scendo con scala diatonica + passing tones (scala be-bop)
- Bisogna essere veloci....tanto veloci!!!!!!....
- Donna Lee è un ottimo esercizio per imparare a suonare licks be-bop veloci.
Tutte le cose di cui vi ho parlato in questa lezione sono solo alcuni dei cliché del be-bop, ma ce ne sono tanti altri (esempio l'uso della scala diminuita...etc)....ma questa è solo una infarinatura che ci permette di usare quello che avevamo già imparato con una visione un po più "irregolare" e "spigolosa"...cioè...be-bop.
Spero vi sia piaciuta....nella prossima lezione parleremo più approfonditamente del mio "primo amore"..."Blues for Alice".
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